Targa MIA00000

Targhe storiche, Targhe personalizzate, Targhe personali: facciamo un po’ di chiarezza

Agenzia GAMMA Normative 7' di lettura

Il 7 aprile del 1965 (esattamente 58 anni fa), la Provincia di Milano raggiunge il milione di autovetture immatricolate e viene immatricolata la prima targa italiana dotata di una lettera: MIA00000.

La targa viene assegnata ad un’Alfa Romeo Giulia TI, destinata come auto di servizio al direttore del Corriere della Sera e per l’occasione fu allestita una piccola cerimonia dove in abito chiaro è possibile riconoscere Giuseppe Luraghi, il “Presidentissimo” dell’Alfa Romeo dal 1960 al 1974

Targa MIA00000 - Giulia
Il primo esemplare di automobile immatricolato in Italia avente una targa costituita anche da lettere. Fu installata il 7 aprile 1965 su un’Alfa Romeo Giulia TI, destinata come auto di servizio al direttore del Corriere della Sera[7]. Sulla destra si può vedere Giuseppe Luraghi, all’epoca presidente dell’Alfa Romeo

Anche se la lettera “A” è seguita cinque ZERI, non si può non pensare al verso del gatto, pertanto questa foto non è soltanto storica, ma anche davvero simpatica.

Targa MIA00000 Gatto
Targa MIA00000 su un’Alfa Romeo Giulia TI

Ma qual’è la situazione in Italia a proposito della possibilità di utilizzare o riutilizzare Targhe Storiche?

Targhe STORICHE (con la grafica originaria)

Come noto l’art. 94 del c.d.s. al comma 4 consentirebbe (in teoria) “di ottenere una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo”, “conforme alla grafica originale”, ma (di fatto) criteri e modalità di tale richiesta, sono demandati ad un Decreto attuativo, ad oggi ancora MAI PUBBLICATO.

Il Poligrafico (in qualità di responsabile della produzione delle targhe) ha comunicato al MIT la disponibilità a realizzare quanto richiesto in plastica termoformata, “segnalando tuttavia di non disporre dei prototipi di targhe prodotte prima dell’anno 1971 e richiedendo pertanto la fornitura di prototipi o documentazione fotografica che ne consentano la riproduzione”. La Direzione generale per la Motorizzazione, su indicazione dello stesso Viceministro Alessandro Morelli si è quindi attivata per reperire ogni utile documento storico, normativo e fotografico così da fornire al Poligrafico il necessario supporto. “Una volta completata tale attività di ricerca che ad oggi pare ormai compiuta e ottenuto il visto di congruità da parte dei competenti uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze sui prezzi di vendita delle targhe, sarà tempestivamente adottato il decreto dirigenziale che darà concreto avvio alla procedura”.

Quindi al momento (OGGI) non è ancora (di fatto) possibile richiedere la ristampa di targhe con la grafica originale del periodo storico di costruzione o di circolazione del veicolo, ma il decreto non dovrebbe essere molto lontano.

Inoltre la procedura sembra essere macchinosa e anche i costi sembrano essere non ancora ben definiti. C’è chi parla di 300 euro per un’auto e 150 euro per le moto, ma non esiste nessuna informazione ufficiale al momento.

Veicolo ancora in possesso delle proprie targhe originali

Quindi, al momento, il mantenimento delle targhe storiche originali è possibile solo nei casi di “ricostruzione” di veicoli RADIATI dal PRA nei casi di veicoli storici:

  • radiati d’ufficio dal PRA (circolare prot. N. 4437/M360 del 26 novembre 2003)
  • radiati per ritiro dalla circolazione e custoditi in aree private
  • radiati per demolizione

ma SOLO se il veicolo è ancora in possesso delle proprie targhe originali.

Non è invece ancora possibile richiedere la ristampa di targhe con la grafica originale nei casi di “ricostruzione” di veicoli:

  • radiati dal PRA (quando il veicolo NON ha più le proprie targhe originali)
  • di origine sconosciuta;
  • nuovi mai immatricolati;
  • provenienti dall’estero.

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Targhe PERSONALIZZATE (con caratteri a scelta)

Come noto l’art. 100 del c.d.s. al comma 8 consentirebbe (in teoria, già dal 2010) di richiedere una specifica combinazione alfanumerica (ferma restando la sequenza alfanumerica fissata dal regolamento: 2 lettere, 3 numeri, 2 lettere – tipo “AA 000 AA”). Il competente ufficio DTT, dopo avere verificato che la combinazione richiesta non sia stata già utilizzata, immatricola il veicolo e rilascia la carta di circolazione. Alla consegna delle targhe provvede direttamente l’Istituto Poligrafico dello Stato nel termine di 30 giorni dal rilascio della carta di circolazione. Durante tale periodo è consentita la circolazione con una targa provvisoria (ai sensi dell’articolo 102, comma 3).

Ma tale articolo demanda tutte le necessarie istruzioni operative per le Motorizzazioni, ad un Decreto attuativo, ad oggi ancora MAI PUBBLICATO.

Inoltre:

  • la procedura sembra essere piuttosto macchinosa;
  • i costi sembrano essere non ancora ben definiti;
  • la targa personalizza non ha senso senza l’introduzione della targa personale (che possa seguire il proprietario e non il veicolo).

Ricordiamo infatti che a parte i ciclomotori, in Italia la targa segue il veicolo e non il proprietario e quindi in caso di vendita o rottamazione dell’auto l’eventuale targa personalizzata seguirebbe il destino della vettura, senza la possibilità di poterla conservare.

Targhe PERSONALI (che seguono il proprietario e non il veicolo)

La targa personale (ossia la targa che segue la persona e non il veicolo) esisterebbe (in teoria) già dalla “miniriforma” del Codice della strada (legge 120/2010), quando aggiunse all’articolo 100 il comma 3-bis: Le targhe di cui ai commi 1 (autoveicoli), 2 (motoveicoli) e 3 (rimorchi) sono personali, non possono essere abbinate contemporaneamente a più di un veicolo e sono trattenute dal titolare in caso di vendita o radiazione.

Ma da allora non è mai stato emanato il necessario come Decreto attuativo, che comunque non entrerebbe in vigore subito ma dopo dopo sei mesi.

Il problema è che, se la novità è rimasta ferma per così tanto tempo, c’era un motivo concreto: ci si era resi conto che avrebbe portato pochi benefici, a fronte di varie complicazioni.

il principio-cardine del nuovo sistema sarebbe analogo a quello introdotto nel 2006 per i ciclomotori: ogni abbinamento targa-veicolo va registrato nelle banche dati pubbliche e chi possiede più mezzi deve essere intestatario di altrettante targhe.

Ma se compro un veicolo NUOVO di fabbrica, sarei contento di equipaggiarlo con la mia VECCHIA targa, disassociata dal mio vecchio veicolo venduto?


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