Cala il sipario sull’ecotassa?

Agenzia GAMMA Normative 2' di lettura

Al 31 dicembre 2021, non è stata prevista alcuna proroga per la cosiddetta ecotassa ovvero il balzello introdotto dal primo governo Conte sulle auto con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km (soglia portata a 190 g/km a partire dall’introduzione della più restrittiva norma Wltp).

Quindi, a meno di sorprese all’ultimo momento nel decreto milleproroghe, verrà lasciato scadere l’intero pacchetto di misure introdotte «in via sperimentale» dal 1° marzo 2019 al 31 dicembre 2021 con la legge di Bilancio 2019 (la 145/2018, commi da 1031 a 1047).

Inoltre, la gestione dell’ecotassa aveva creato dubbi applicativi e problemi di gestione.

Effetto boomerang

Sembra quindi chiudersi una pagina della fiscalità italiana rivelatasi inutile, anzi dannosa.

Il provvedimento ha fruttato un gettito decisamente inferiore a quello previsto e ha finito per ridimensionare la vendita di auto che, invece, avrebbero generato entrate fiscali superiori in termini di IVA, IPT e tassa di possesso.

Secondo i dati forniti dal ministero dell’Economia, analizzati per esteso sul numero di gennaio di Quattroruote, nel triennio compreso tra il 2019 e i primi 10 mesi del 2021 l’imposta ha generato entrate per 122,8 milioni di euro, contro i 210 milioni preventivati dalla Ragioneria dello Stato. Un classico esempio di autogol fiscale, ideato “per punire i benestanti” e rivelatosi, invece, un danno per la collettività.

C’è da sperare ora che la lezione sia servita, affinché non si ricorra ancora a provvedimenti di tale miopia.


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