Ulteriore proroga delle revisioni

AGGIORNAMENTO proroga Revisioni: 10 mesi in più rispetto alla scadenza

Agenzia GAMMA Normative 4' di lettura

Anche l’Italia applica integralmente l’aggiornamento proroga revisioni proposto dall’UE, che prevede altri 10 in più per le revisioni in scadenza originaria tra il 1° settembre 2020 e il 30 giugno 2021 (così come previsto anche per le Patenti).

NOTA BENE:

  • Esclusi i veicoli di categoria L, O1 e O1:
    la norma Europea (a differenza della proroga nazionale italiana), non comprende in questa proroga i veicoli di categoria internazionale L (Motoveicoli), O1 e O2 (Rimorchi leggeri)
  • Non vale la proroga della proroga:
    la proroga vale solo per le revisioni con data di scadenza originaria compresa tra il 1o settembre 2020 e il 30 giugno 2021, ossia così come scritta sulla Carta di circolazione e non per effetto di altre proroghe.
  • Meglio non aspettare l’ultimo minuto:
    ridursi all’ultimo momento fa rischiare brutte sorprese, perché i centri revisione potrebbero essere congestionati e non riuscire a evadere le richieste.

Rinvio retroattivo ma dubbi sull’applicazione a chi è stato già multato

Per effetto del Regolamento UE 2021/267 del 16 febbraio, pubblicato il 22 e ed entrato in vigore il 6 marzo, si coprono i mesi che erano stati lasciati scoperti sia dal regolamento 2020/698 sia dalle varie norme nazionali che avevano a più riprese rinviato scadenze nel settore trasporti.

In apparenza, la norma è semplice. Ma va considerato che in materia di revisioni si era creato un buco per chi aveva le scadenze originarie in gennaio e febbraio: in questi due mesi non era stata prevista alcuna proroga, per cui ci sono utenti della strada che sono stati multati e hanno subìto la sospensione del veicolo dalla circolazione o, se l’infrazione è stata accertata in autostrada, il suo fermo amministrativo. In più di un caso ci sono sospensioni e fermi che sono ancora attivi.

Senonché l’articolo 19, comma 4, del Regolamento 2021/267 afferma esplicitamente che la proroga (come la maggior parte di quelle contenute nello stesso regolamento) è retroattiva. Andrà quindi chiarito come questa retroattività andrà applicata concretamente in tutte le situazioni appena elencate, soprattutto per capire se si ha diritto al rimborso delle sanzioni eventualmente già pagate. Si attendono circolari del ministero dell’Interno e/o della Motorizzazione.

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Mezzi pesanti

Altra cosa da chiarire riguarda le revisioni dei mezzi pesanti. Il nuovo regolamento dispone genericamente una proroga senza tenere conto di una particolarità italiana: la possibilità di circolare anche oltre la scadenza normale, se entro quest’ultima si prenota la revisione. Infatti, le liste di attesa alla Motorizzazione sono lunghe e il controllo del veicolo viene calendarizzato per una data posteriore anche di molti mesi. Così in Italia, in attesa che venga attuata l’estensione ai mezzi pesanti delle competenze delle officine private in materia di revisioni (prevista sin dalla legge di Bilancio 2019), è possibile circolare anche con la sola prenotazione, se effettuata tempestivamente. Si attende una circolare che spieghi se la proroga Ue copre anche le revisioni prenotate entro la sua scadenza ma fissate per una data successiva a quest’ultima.

Aumento Tariffa Revisione

Va ricordato tra le modifiche al disegno di legge Bilancio per il 2021 è stata introdotta la previsione che obbliga il ministero dei Trasporti ad aumentare di 9,95 euro, entro il 30 gennaio 2021 (termine non perentorio), la tariffa delle revisioni dei veicoli.

Ad oggi in realtà non c’è stato ancora nessun aumento della tariffa. Manca il decreto che avrebbe dovuto rendere effettivo il rincaro.

Un bonus veicoli sicuri, ma solo per una persona su 43

Per mitigare, parzialmente, gli effetti di questo aumento, i deputati di tutti i partiti, si sono inventati un curioso meccanismo: un “buono veicoli sicuri”, del valore di 9,95 euro, destinato a chi, tra il 2021 e il 2023, dovrà sottoporre il proprio veicolo a revisione.

Come? Per il momento non si sa. Doveva essere il ministro delle infrastrutture e trasporti, con un decreto di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze ad emanare entro il 30 gennaio 2021 (ma il termine non era appunto perentorio), a definire le modalità di attuazione di questa novità.

Attenzione, però. Ammesso che arrivi, il “buono veicoli sicuri” non sarà per tutti.

Il parlamento, infatti, ha stanziato per questa iniziativa appena 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021-2023 e lo ha previsto “per un solo veicolo a motore e per una sola volta” nel triennio.

A conti fatti potranno usufruirne appena 402 mila persone all’anno su 17,2 milioni. In pratica uno su 43. Una specie di lotteria!


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